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Disneyland Paris

Perché diversi dipendenti di Disneyland Paris sono minacciati di licenziamento ?

Disneyland Paris è attualmente alle prese con tensioni sindacali, segnate da uno sciopero, prospettive di licenziamento e rivendicazioni salariali. Ecco un’analisi su questa complessa situazione.

Una realtà oscura si sta rivelando nel regno fatato di Disneyland Paris. L’eco dei tamburi del movimento sociale iniziato nella primavera del 2023 risuona ancora in questo periodo estivo, e alcuni dipendenti sono ora minacciati di licenziamento.

Secondo i nostri colleghi del Parisien, questi ultimi hanno ricevuto una lettera che li invita a un colloquio preliminare per una possibile procedura di licenziamento. Perché questa spada di Damocle incombe su questi lavoratori dei sogni e dell’immaginazione?

Il brivido del movimento sociale

Per comprendere questa situazione, dobbiamo tornare indietro nel tempo, quando la primavera faceva capolino nel regno di Topolino. Secondo il Parisien e altre fonti affidabili, un piccolo gruppo di manutenzione ha avviato un movimento sociale nel mese di marzo. Questa protesta, inizialmente limitata, ha rapidamente guadagnato slancio e si è trasformata in un collettivo chiamato MAI.

Le richieste di questo collettivo sono chiare e forti: un aumento salariale di 200€ netti al mese, orari di lavoro più regolari, il raddoppio delle spese chilometriche, la fine degli orari adattati introdotti a seguito della crisi della Covid-19 e il raddoppio della retribuzione per i domenica lavorate.

Un silenzio inquietante

Le richieste di questo collettivo sono chiare e forti: un aumento salariale di 200€ netti al mese, orari di lavoro più regolari, il raddoppio delle spese chilometriche, la fine degli orari adattati introdotti a seguito della crisi della Covid-19 e il raddoppio della retribuzione per i domenica lavorate. Queste richieste sono state rapidamente adottate dalla maggior parte dei sindacati e hanno portato a una grande manifestazione di oltre mille dipendenti all’inizio di giugno. Un messaggio forte, che sembra però essere stato accolto in modo contrastante dalla direzione del parco.

Secondo il rapporto del Parisien, la direzione di Disneyland Paris non si è espressa sul tema. Tuttavia, cinque dipendenti sono stati sospesi, senza che si conoscano esattamente i motivi. Questi dipendenti continuano a ricevere il loro stipendio, ma sono nell’incertezza riguardo al loro futuro all’interno dell’azienda. La coincidenza di queste sospensioni con lo sciopero iniziato in primavera suscita preoccupazione tra i dipendenti. Secondo un Cast Member citato dal Parisien, la direzione sembra voler spaventare e vendicarsi a seguito del movimento di sciopero.

Reazione dell’UNSA

L’UNSA, un sindacato fortemente radicato all’interno di Disneyland Paris, non è rimasto in silenzio di fronte a questa situazione. Dai documenti che abbiamo consultato, il sindacato ha chiaramente preso posizione a favore dei dipendenti. Ha espresso il suo sostegno ai lavoratori in sciopero e ha ricordato alla direzione di Disneyland Paris che il dialogo è la migliore soluzione per risolvere i conflitti.

In una lettera aperta pubblicata all’inizio di luglio, l’UNSA ha sottolineato l’importanza di negoziare condizioni di lavoro eque, in particolare per quanto riguarda la retribuzione e il rispetto dei diritti sindacali. Questo documento conferma la volontà dell’UNSA di lottare per i diritti di tutti i dipendenti di Disneyland Paris, e in particolare per coloro che sono attualmente minacciati di licenziamento.

Il sindacato ha quindi chiesto alla direzione di Disneyland Paris di rinunciare a qualsiasi forma di repressione sindacale e di ristabilire un dialogo costruttivo con i dipendenti e i loro rappresentanti. Una posizione forte, che ribadisce il ruolo fondamentale dei sindacati nella protezione dei diritti dei lavoratori.

Intervento degli eletti locali

Di fronte a questa situazione, sono entrati in gioco gli eletti locali. Secondo il Parisien, tre rappresentanti della Seine-et-Marne e dell’Île-de-France hanno inviato una lettera a Natacha Rafalski, presidente direttore generale di Disneyland Paris, per ricordare l’importanza del diritto di sciopero, sancito nella Costituzione francese fin dal 1946. Hanno assicurato che avrebbero vigilato affinché questo diritto fosse rispettato presso Disneyland Paris e che nulla di illegale potesse ostacolarlo.

In questa vicenda, che continua a prendere sempre più piede, molte domande restano senza risposta. Perché questi cinque dipendenti sono stati sospesi? La direzione di Disneyland Paris sta cercando di scoraggiare gli altri dal unirsi allo sciopero? Quali saranno gli sviluppi a settembre? Ciò che è certo è che questa situazione è seguita con attenzione da molte parti interessate. Il movimento sociale presso Disneyland Paris ha attirato l’attenzione ben al di là dei confini del parco e non mancheremo di tenervi informati sugli ultimi sviluppi.

Immagine di testa: UNSA DLP.

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